L’approccio convenzionale al trattamento dell’obesità nel cane (e in generale negli animali da compagnia) è cambiato poco negli ultimi 30 anni.
Nel 1981, Houpt e Smith scrissero: “Una grande percentuale di cani è obesa. Il trattamento è semplice: ridurre l’apporto calorico”. Da allora, il principale cambiamento è stato l’aggiunta dell’esercizio fisico al piano di trattamento, che è ora sostenuto praticamente in tutti i programmi veterinari di gestione del peso.
L’esercizio fisico come trattamento dell’obesità nel cane
Recenti studi, tuttavia, suggeriscono che il valore dell’esercizio fisico come metodo di dispendio energetico è stato sopravvalutato.
In generale, l’effetto benefico dell’esercizio sulla perdita di peso è da lieve a modesto, rispetto alla limitazione dell’apporto energetico.
La scoperta “sorprendente”, inoltre, è stata che il grado di esercizio fisico non sembra essere proporzionale alla perdita di peso osservata; proporzionalità che ci si aspetterebbe se il meccanismo dell’esercizio fosse attraverso il dispendio energetico.
Del resto, solamente pochi studi hanno tentato di prendere in considerazione i meccanismi specifici dell’esercizio fisico nella perdita di peso negli animali.

Stress e obesità
Una interessante ricerca sui ratti ha studiato gli effetti del funzionamento della ruota sull’introduzione di cibo. I ricercatori hanno scoperto che quando una ruota ginnica veniva introdotta e utilizzata dagli animali, l’assunzione di cibo veniva significativamente ridotta.
Al contrario, la rimozione della ruota veniva seguita da un aumento significativo del consumo di cibo.
Se il meccanismo dell’esercizio fisico agisse esclusivamente attraverso la combustione delle calorie, allora ci si aspetterebbe che il dispendio energetico derivante dal funzionamento delle ruote porti ad un aumento dell’assunzione di cibo, piuttosto che il contrario, come riportato dai ricercatori.
Tuttavia, se il funzionamento della ruota dovesse invece servire ad uno scopo diverso, come il sollievo dallo stress o dalla noia, l’aspettativa sarebbe coerente con i risultati osservati: una diminuzione del consumo di cibo.
L’esercizio fisico, quindi, più che come trattamento dell’obesità, svolgerebbe la funzione di antistress.
Il sovrappeso e l’obesità del cane indotta dallo stress
Sembra verosimile che le due cause più probabili di eccesso di cibo nel cane siano le stesse forme di alimentazione disinibita che si osservano nell’uomo: disinibizione abituale e disinibizione emotiva (o indotta dallo stress).
Poiché si ritiene che l’eccesso di cibo abituale sia attribuibile alla mera disponibilità di cibo in eccesso, limitare l’accesso a tali calorie non necessarie presumibilmente non causerebbe angoscia.
Tuttavia, nel caso di un’alimentazione emotiva o indotta dallo stress, il comportamento alimentare anomalo è un meccanismo per far fronte all’automedicazione nel tentativo di alleviare l’angoscia.
In questo caso, la restrizione alimentare senza alleviare lo stato mentale negativo dell’individuo o fornire un modo alternativo di farvi fronte, correrebbe il rischio di esacerbare il disagio emotivo.
Contrariamente alla situazione delle persone, per la quale l’individuo obeso può essere intervistato in merito alle ragioni della sua eccessiva assunzione di cibo, distinguere il consumo abituale dalla disinibizione emotiva negli animali rappresenta una sfida estrema, quasi impossibile, se lo stress o l’emozione negativa non sono evidenti.
Trattamento dell’obesità indotta dallo stress
Eppure questa distinzione è fondamentale per il benessere dell’animale, quando si prendono decisioni sul trattamento dell’obesità, in quanto gli animali stressati sperimentano una fame ancora maggiore.
Nel caso l’alimentazione eccessiva fosse indotta dallo stress, significherebbe che l’eccesso di cibo e l’obesità sono un potenziale effetto o segno di un disagio emotivo, di un benessere psicologico ridotto e di una qualità della vita compromessa.
Pertanto, mettere l’animale a dieta senza alleviare i problemi emotivi sottostanti, potrebbe, oltre che renderlo ancora più affamato, esacerbare il suo disagio togliendogli uno dei meccanismi di coping tipico dell’animale (mangiare per stare meglio).
Sebbene non sia facile comprendere se l’animale mangi eccessivamente per affrontare lo stress e alleviare emozioni negative, sarebbe comunque una strategia provvisoria a basso rischio e potenzialmente vantaggiosa l’attuazione preventiva dell’arricchimento ambientale per ridurre al minimo il potenziale impatto negativo dei fattori di stress esterni e le emozioni negative sul comportamento alimentare.
[tratto dalla review scientifica ‘Stress-induced and emotional eating in animals: A review of the experimental evidence and implications for companion animal obesity’
Franklin D. McMillan – Journal of Veterinary Behavior xx (2012) 1–10]

L’obesità nel cane
In tutto ciò, nello stabilire un piano alimentare per combattere l’obesità che si dimostri realmente efficace e rispettoso della salute del cane, riveste primaria importanza la scelta della tipologia di cibo e, nondimeno, la qualità dello stesso.
Ammaliati da una società fortemente incentrata sul consumismo senza limiti, sorretto da campagne pubblicitarie incessanti e da un continuo proliferare di nuovi e sempre più sofisticati cibi industriali dedicati al cane, è alquanto facile perdere la capacità di estraniarsi da questo frastuono mediatico.
Cibi low grain, grain free, dietetici, ipoallergenici, gluten free, addirittura vegani (dedicati ad animali sostanzialmente carnivori!!!…) sono solo alcune delle tante proposte commerciali, peraltro spacciate sempre per naturali.
La natura del cane
Ma la vera natura del cane quale è? Non può certamente essere quella di alimentarsi con cibi preconfezionati cotti a temperature elevatissime che li privano di qualsivoglia valore biologico (ragion per cui, per poter essere commercializzati come pasti completi, devono essere reintegrati con numerosi additivi chimici).
E non può esserci nulla di naturale (a maggior ragione nei piani alimentari dietetici per il trattamento dell’obesità) nel cibarsi di mangimi di cui è impossibile conoscere il reale contenuto!
Persino le etichette propinateci per “trasparenti” non svelano l’esatta composizione del mangime, in quanto la legge permette ai produttori di omettere molte cose, oppure di celarle attraverso l’uso di diciture generiche come “carne e derivati”, “grassi di origine animale”, “sottoprodotti di origine vegetale”, e così via…
Una buona alimentazione come trattamento dell’obesità del cane
Nello stabilire un qualsiasi piano alimentare dietetico, come può essere quello contro il sovrappeso e l’obesità, è imprescindibile conoscere esattamente cosa si sta somministrando al cane, e l’unico modo per poterlo fare con assoluta certezza è utilizzare alimenti semplici, non lavorati e possibilmente freschi.
Le uniche due tipologie di alimentazione che utilizzano cibi con queste caratteristiche sono la dieta casalinga e la dieta BARF. La differenza sostanziale ‘è che la prima si basa su cibi cotti (e quindi necessita anche dell’uso di integratori, in quanto la cottura impoverisce i cibi di molti nutrienti fondamentali per la salute del cane) mentre la dieta BARF è un’alimentazione a crudo, pertanto più naturale, genuina e salutare per i nostri amici a 4 zampe.
E’ comunque bene ricordare che nella definizione di un piano alimentare contro sovrappeso e obesità, come per tutte le altre patologie, è doveroso affidarsi al veterinario nutrizionista, il quale saprà valutare caso per caso quale delle due diete citate sia la più funzionale ed efficace.